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APPROFONDIMENTI

Sushi vegano: come prepararlo

New Kenji Sushi Vegano

Il sushi vegano è una tipologia di sushi che potrebbe interessare anche a chi vegano non è.

Il sushi è un piatto che ormai riscuote moltissimo successo tra tutti gli amanti della buona cucina. Sebbene spesso si pensi che il sushi debba essere preparato esclusivamente con il pesce, in realtà è il riso ad essere l’ingrediente principale, mentre il pesce è l’ingrediente principale del sashimi.

Proprio per questo motivo, non è raro trovare versioni di sushi senza pesce, soprattutto nella cultura occidentale.

Già a partire dalla fine degli anni ’70, sono state pensate varianti di sushi vegano e vegetariano: il pesce crudo nella cucina occidentale in quegli anni era ancora visto con un po’ di sospetto, motivo per il quale sono state create varianti come i rotoli di avocado e cetriolo.

Da quel momento in poi, il sushi vegano si è ulteriormente evoluto, dando la possibilità di elaborare piatti sempre più creativi e originali.

Che cosa si intende per sushi vegano

Il sushi vegano rappresenta una interessante variante dei famosi piatti giapponesi preparati senza l’aggiunta di ingredienti di provenienza animale.

Se, da una parte, si tratta di un aspetto particolarmente importante per chi ha fatto questa scelta alimentare, va detto che si tratta di una piacevole innovazione che spesso conquista anche i non vegani.

Del resto, il pesce non è indispensabile per ottenere il sapore tipico del sushi, che viene definito prevalentemente dal sapore acidulato del riso.

Non va poi trascurato l’aspetto estetico: il sushi si mangia prima con gli occhi che con la bocca e la possibilità di creare roll o nigiri perfetti, con interessanti accostamenti cromatici, è offerta anche dagli altri ingredienti che si utilizzano per questo piatto.

I California roll sono proprio un esempio lampante di tutto ciò: nati in California, in quanto alla maggior parte degli americani non era gradito il pesce crudo, sono prodotti, appunto, con avocato e cetriolo. Da lì sono nate altre varianti, altrettanto stuzzicanti e pregevoli alla vista, con altri tipi di verdure colorate.

Anche in Giappone sono nati ristoranti di sushi vegani, dove si è esplorata la possibilità, per esempio, di sostituire la polpa di granchio con il tofu e l’anguilla – tipica di alcuni tipi di sushi – con le melanzane sott’olio.

Oggi si sono sperimentate anche altre alternative: per esempio, il konjac, una radice originaria dell’Asia orientale, viene utilizzata per creare una sorta di pesce vegetale.

Le alternative al pesce nel sushi vegano

Le alternative al pesce e agli ingredienti di origine animale per fare il sushi vegano sono numerose, anche senza la necessità di andare alla ricerca di ingredienti troppo particolari e difficili da reperire.

  • Rotolo di cetriolo e avocado: si tratta di un piatto diventato molto famoso in alcuni paesi, specialmente negli Stati Uniti. È un rotolo che ha il riso all’esterno e all’interno il cetriolo e l’avocado avvolto dall’alga nori. È un piatto popolare e si trova anche in alcuni ristoranti sushi non vegani.

  • Uramaki vegano: l’uramaki è un altro roll in cui gli ingredienti vengono avvolti dall’alga nori e dal riso. Di solito, ha una forma leggermente quadrata. Invece del salmone o dei gamberetti, che spesso vengono inseriti nella versione tradizionale, può essere utilizzata la carota sbollentata, che ha un piacevole colore arancione vivo. Assieme all’alga nori può essere spalmato il formaggio di soia, che contribuisce a smorzare l’eccessiva dolcezza della carota e a offrire un sapore delicato.

  • Hosomaki vegano: l’hosomaki è un tipo di sushi simile all’uramaki, sebbene l’alga nori sia posizionata all’esterno e avvolga il riso, all’interno del quale di solito è posto il pesce. Nella versione vegan, si può inserire il tofu marinato nella salsa di soia insieme ai peperoni. Altre piacevoli alternative possono prevedere zucchine, avocado, verza o cavolfiore. Per chi ama la salsa di soia, essa rappresenta sempre un ingrediente perfetto: è bene però dosarla correttamente, soprattutto se si usa con verdure dal gusto delicato.

  • Futomaki vegano: il futomaki è un tipo di sushi caratterizzato da dimensioni più grandi e dall’inserimento di almeno due-tre ingredienti. Come l’hosomaki, anche il futomaki è preparato con l’alga all’esterno. Anche questo tipo di sushi può essere reinterpretato in chiave vegan: carota, zucchina e avocado sono sempre degli ingredienti che funzionano sia dal punto di vista del sapore sia del colore. Chi non ama la carota, può sostituirla con cavolfiore e peperone. Una versione fresca ed estiva può essere quella con pomodoro e rucola.

  • Nigiri vegano: forse il nigiri è il tipo di sushi più amato ed è anche quello in cui il pesce è più importante. Infatti, nella versione tradizionale, su un cubetto di riso viene disposta una fetta di pesce, generalmente crudo o affumicato. Nella versione vegana, il pesce può essere sostituito con peperone rosso cotto a vapore e marinato con salsa di soia, zenzero macinato e aglio. Per la guarnitura si possono aggiungere a piacere bacche di pepe rosa, avocado e alga nori.

  • Onigiri vegan: gli onigiri sono delle polpette di riso triangolari ripiene di pesce e avvolte, nella parte inferiore, dall’alga nori. Nella versione vegan, gli ingredienti che si possono utilizzare sono i piselli e la zucca. Anche in questo caso, la salsa di soia e i semi di sesamo tostati possono rappresentare quel tocco in più per regalare un sapore unico.